Verso la Twin Transition delle imprese

Negli ultimi decenni le attività umane hanno avuto un impatto negativo crescente sugli ecosistemi naturali del nostro pianeta, alterando il clima e la biodiversità. Uno degli obiettivi fondamentali per affrontare l’emergenza ambientale è quello di coinvolgere le imprese, il settore pubblico e i cittadini in un’azione comune che possa ridurre al minimo emissioni, rifiuti e utilizzo di risorse naturali. Le aziende, in particolare, svolgono una funzione fondamentale per innescare il passaggio ad un’economia più efficiente e circolare. L’utilizzo di soluzioni digitali per affrontare la transizione verde delle aziende sposa il concetto di Twin Transition sviluppato dall’Unione Europea, che incentiva sviluppo sinergico di soluzioni che favoriscano sia la transizione verde che la transizione digitale. Ma come si declina la Twin Transition per le aziende? Quali le tecnologie, i processi e le strategie che le aziende devono adottare per ridurre il proprio impatto ambientale senza compromettere la propria performance economica? Questa ricerca intende fornire una mappa concettuale che faciliti l’identificazione di nuove soluzioni digitali per la misurazione, efficientamento e circolarità ambientale delle imprese.


Più una azienda è ambiziosa nei suoi obiettivi di sostenibilità, più deve essere digitalizzata

Senza digitale, la sostenibilità per le aziende può arrivare solo grazie all’utilizzo di input energetici o materiali sostenibili, e dall’adozione di pratiche eco-compatibili. Ma questa è solo la base della piramide della sostenibilità delle imprese: per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica, la sostenibilità deve diventare un vero e proprio elemento strategico e di processo, in grado di essere misurato e valorizzato per la costruzione di nuovi modelli di business circolari e sustainable by design. In questo senso, risorse e comportamenti sono la base della piramide della sostenibilità, su cui costruire sistemi di misurazione della performance aziendale, necessari non solo per l’iper efficientamento dei processi produttivi, ma anche per rispondere alle sfide normative e di compliance di settore, abilitando nuovi modelli di misurazione e comunicazione dentro e fuori l’azienda. Infine, è grazie a questa disponibilità di dati che si possono costruire nuovi modelli di business veramente circolari e sustainable by design, abitando un vero e proprio nuovo modello di profittabilità sostenibile.


La transizione verde può avvenire solo attraverso la digitalizzazione della nostra società

Il digitale è il catalizzatore del percorso verso il raggiungimento della neutralità carbonica, obiettivo di tutti i Paesi e le aziende dell’UE al 2050. Secondo lo studio di TEHA, il digitale contribuirà all’abbattimento del 53% delle emissioni complessive nello scenario di neutralità carbonica, in maniera diretta o indiretta. Dal punto di vista diretto, l’impatto del digitale si tradurrà in una riduzione del 17,8% delle emissioni entro il 2050. Parallelamente, l’impatto indiretto avrà un ruolo ancor più rilevante, contribuendo a una riduzione del 35,4% delle emissioni entro il 2050. Il digitale non solo si configura come un alleato nel percorso verso la decarbonizzazione, ma rappresenta un motore trainante per un futuro sostenibilmente più responsabile.

 

 


La circolarità è un paradigma che, grazie al digitale, riesce ad abbracciare tutto il ciclo di vita dei prodotti

Invece di considerare i prodotti come semplici beni di consumo, la circolarità promuove la creazione di connessioni più solide tra le aziende e i consumatori, incoraggiando la collaborazione e loscambio di risorse in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Il paradigma della circolarità trova declinazioni molto diverse a seconda dei settori, con importanze differenti dei singoli driver di circolarità, ma il minimo comune denominatore sono i dati e il digitale. Questo nuovo modello di business è guidato da tre principali driver che mirano a massimizzare la sostenibilità delle proprie attività: l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, l’estensione dellavita utile e la gestione della fine di vita del prodotto.


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